PRIN - RE.S.TO.R.E. Recovering the State Towards a Reformed Economy

Titolo del progetto di ricerca RE.S.TO.R.E. - Recovering the State Towards a Reformed Economy



Descrizione

PRIN è l'acronimo di Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale e costituisce il sito di accesso al sistema di redazione, selezione e finanziamento dei progetti di ricerca di interesse nazionale. Con l'evoluzione della normativa nazionale, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha avviato un nuovo meccanismo di assegnazione dei fondi, basato su precisi punti qualificanti: il cofinanziamento, il lavoro di ricerca di gruppo e il principio della valutazione tra pari ("peer review"). Il PRIN ha l’obiettivo di finanziare progetti di ricerca liberamente proposti dalle università, oltre che promuovere e sviluppare azioni di sistema, favorendo le interazioni tra i diversi soggetti del sistema nazionale di ricerca pubblico e tra essi e gli altri organismi di ricerca pubblici e privati, nazionali o internazionali.

Il progetto di ricerca qui descritto, proposto per il Bando PRIN 2020 e approvato, intende sviluppare il tema della ricomposizione dei poteri pubblici, a livello nazionale e sovranazionale, per un nuovo governo dell’economia, che è resa necessaria dalla situazione di crisi sanitaria ed economica in atto.

A decorrere dalla crisi economico-finanziaria avviatasi nel 2008 i pubblici poteri hanno infatti cominciato a maturare nuove e forti esperienze di intervento in ampi e significativi settori di mercato. La tendenza è emersa in modo ancor più visibile con l’ulteriore e successiva crisi del debito pubblico di alcuni Stati europei, e da ultimo con riguardo alle misure da intraprendere per fronteggiare le conseguenze socio-economiche dell’epidemia da SARS-CoV-2. Da un modello diffuso e consolidato di Stato regolatore si è fatto strada un diverso modello di Stato salvatore, che in molti casi prevale sul primo, soprattutto se si tratta di difendere la sicurezza economica nazionale.

A questo quadro di sviluppo l’Italia non fa eccezione. Negli ultimi anni, anche nel contesto delle azioni per contrastare la crisi pandemica e per realizzare gli ambiziosi programmi europei di riforma e di rilancio, lo Stato, nel suo ruolo di decisivo coordinatore delle politiche pubbliche di intervento strategico nel mercato, ha prediletto l’esercizio diretto e significativo di prerogative esclusive.

Nell’ambito del progetto di ricerca, in particolare, l’Unità di ricerca istituita presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna si propone di ricostruire e analizzare lo stato e le prospettive delle discipline, nazionale e sovranazionali, del golden power, al fine di chiarirne la funzione economica e la natura giuridica.

Muovendo da una ricostruzione in chiave evolutiva del quadro giuridico nazionale di riferimento, l’indagine avrà in primo luogo ad oggetto i limiti effettivi e non solo teorici imposti dall’ordinamento europeo e dalla Costituzione all’esercizio del golden power, che assoggetta a precisi oneri amministrativi per un numero sempre crescente e rilevante di settori la quasi totalità degli operatori economici, nella ricerca di un proporzionato equilibrio tra le ragioni della tutela degli interessi strategici e del principio di concorrenza.

Se nel contesto dell’epidemia da SARS-CoV-2 i poteri di golden power, che pur preesistenti, sono stati ampliati per evitare che le imprese nazionali, in piena crisi di liquidità a causa della pandemia, fossero oggetto di acquisizioni predatorie, l’adozione del PNRR e la sua prima fase attuativa potrebbero condurre, in una prospettiva de iure condendo, ad un ulteriore cambio di paradigma nell’assetto dei poteri speciali riconosciuti allo Stato.

Nel quadro di una lettura più sistematica dei paradigmi di pubblicizzazione, il golden power parrebbe infatti acquisire un’accezione più ampia, potendosi ricomprendere al suo interno ogni azione di interferenza con la libertà d’iniziativa economica posta in essere dallo Stato rispetto ad operatori economici privati che operano in settori ritenuti strategici e di interesse nazionale.

 

Coordinatori delle unità di ricerca e Università riunite

Aldo Sandulli, Università Luiss Guido Carli di Roma

Marco Dugato, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Lorenzo Saltari, Università degli Studi di Palermo

Giuseppe Piperata, Università IUAV di Venezia

Fulvio Cortese, Università degli Studi di Trento

 

Componenti dell’unità di ricerca presso l’Università degli Studi di Bologna

Marco Dugato, Responsabile dell’unità di ricerca

Tommaso Bonetti

Andrea Fantin

Giovanni Mulazzani

Cecilia Sereni Lucarelli

Dario Zanelli

Marta De Chiara

Margherita Gennai