Progetto PARS

Da Piazza Armerina a Sophiana. Ricostruire un percorso

Il Progetto PARS-Da Piazza Armerina a Sophiana. Ricostruire un percorso nasce nell’ambito delle attività della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, la quale ha promosso, anche per l’Anno Accademico 2022/2023, la possibilità per gli Allievi specializzandi di organizzare e condurre un progetto autonomo di ricognizione archeologica. L’attività rientra nella Missione archeologica a Piazza Armerina-CISEM dell’Università di Bologna, avviata nel 2022. Il progetto è stato realizzato con il contributo e l’appoggio della Professoressa Elisabetta Govi, Direttrice della Scuola, della Professoressa Isabella Baldini, del Professor Paolo Barresi, della Professoressa Carla Sfameni, coordinatrice e collaboratori della Summer School Internazionale “ARCHLABS - Archaeological heritage in Late Antique and Byzantine Sicily”, e del Gruppo Archeologico “Litterio Villari” di Piazza Armerina.

L’iniziativa ha coinvolto 11 allieve (Giorgia Bandini, Giorgia Angelica Chatzidakis, Giulia Lucia De Grazia, Laura Sofia Di Giorno, Ilaria Garbelli, Elena Gazzoli, Susie Rossi, Mariana Simonetti, Valentina Tarsetti, Giulia Torrini, Alice Zurzolo), che hanno condotto la loro ricerca in Sicilia, nell’area compresa tra la Villa del Casale di Piazza Armerina (EN) e il sito archeologico di Sophiana (Mazzarino, CL). Tale area risulta caratterizzata da una fitta frequentazione dalle fasi finali del Paleolitico inferiore fino all’età tardoantica, un ambito cronologico molto vasto che riunisce gli interessi accademici e scientifici di tutte le allieve partecipanti.

Le ricerche hanno avuto l’obiettivo di chiarire la relazione topografica tra la Villa romana del Casale e il sito di Sofiana, proseguendo indagini effettuate in precedenza, e sono state finalizzate in particolare all’individuazione delle vie di collegamento tra i due siti. In un’ottica di valorizzazione del territorio, le attività hanno avuto inoltre l’obiettivo di contribuire a elaborare una proposta di percorso di “trekking archeologico” che permetta di spostarsi tra i due siti percorrendo un antico tracciato viario.

Innanzitutto, è stato realizzato uno studio preliminare dell’area d’indagine attraverso l’analisi integrata della geomorfologia e del contesto storico. A tale scopo, si è proceduto alla raccolta dei dati cartografici in formato cartaceo e vettoriale, cartografia storica e moderna, curve di livello, carta geologica del territorio, DEM, foto aeree georeferenziate e reticoli idrografici. Contemporaneamente è stato effettuato il reperimento dell’apparato documentale relativo ai dati storici. I dati ottenuti dallo studio preliminare sono stati rielaborati attraverso un GIS. Successivamente, nel mese di novembre 2022, si è svolta la ricognizione sul campo. L’area è stata sottoposta a ricognizione in modo intensivo e sistematico. Per un’analisi quantitativa e distributiva dei manufatti archeologici rinvenuti è stato utilizzato un software che consente di raccogliere i dati sul campo (tra cui le foto dei reperti) da più dispositivi elettronici. Questo lavoro ha permesso di circoscrivere le eventuali concentrazioni di reperti, che sono state delimitate tramite il GIS, creando mappe tematiche. I ricognitori hanno inoltre compilato schede di Unità Topografica precedentemente predisposte.

In un secondo momento, si è proceduto allo studio dei materiali archeologici, attraverso la creazione di un database utile per ricavare dati quantitativi e semi-qualitativi. La classificazione dei materiali ceramici e il loro inquadramento cronologico hanno permesso di analizzarne la distribuzione e di confermare la frequentazione diacronica dell’area dalla Preistoria all’Età moderna. Sono inoltre al vaglio alcune ipotesi di ricostruzione della viabilità antica, che saranno approfondite nell’ambito di pubblicazioni scientifiche dedicate.

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